Scusi, ma è commestibile?
Capita sempre più di frequente, sui social media, (canali che sono diventati ormai la fonte principale a cui attingere informazioni) di sentirsi rivolgere questa domanda sui funghi che si sono raccolti e fotografati nel corso di una passeggiata. Ecco che occorre dunque fare un po' di chiarezza. Innanzitutto va detto che gli unici enti preposti al controllo e alla cernita dei funghi eduli, sono gli ispettorati micologici istituiti presso le Asl: all' interno di ogni Asl infatti c' è (o ci dovrebbe essere) un "ambulatorio micologico" in cui presta servizio un ispettore micologo: una figura cioè appositamente formata per il controllo dei funghi e che, al termine della cernita, rilascerà adeguata certificazione dei funghi che sono stati da lui dichiarati commestibili. In questo delicato compito nessuno può sostituirsi alla figura del micologo: nemmeno i gruppi micologici possono assolvere a questo compito. I gruppi micologici rispondono infatti all' esigenza di formare od implementare le proprie conoscenze micologiche dal punto di vista botanico, edafico-ambientale, nomenclaturale, tassonomico, microscopico, ecc... E' chiaro che chi frequenta i gruppi micologici sarà in grado, con un po' di esperienza, ad andare per funghi in completa autonomia e sicurezza.
Inoltre la determinazione dei funghi eduli è una procedura che non può prescindere dall' osservazione dei funghi "dal vero": il micologo deve poter osservare dal vivo i funghi per poter valutare attentamente tutti i caratteri della o delle specie. Una fotografia, magari fatta anche male e che non metta in risalto le caratteristiche morfologiche del fungo, non può costituire mai la premessa su cui fondare una determinazione. I giudizi che vengono dati sulla base delle fotografie sono da ritenersi puramente virtuali e pertanto suscettibili di errori. Quindi in futuro vi invito a preferire alla canonica domanda "scusi, ma è commestibile?" la ben più consapevole ed opportuna "scusi, di che specie si tratta?".
Alessio Nalin